Tornatore e la magia dei film
Tornatore e la magia dei film Il premio Oscar firma lo spot per MediCinema Il progetto darà vita alla sala del Policlinico Gemelli Grande schermo Pronto in autunno costerà 300 mila euro Viene sostenuto da Rai Cinema e Disney La colonna sonora È stata realizzata da Claudio Baglioni che canta il brano «Acqua dala luna» Dina D'Isa Tutti corrono lungo le corsie dell'ospedale: infermieri spingono i letti di corsa, altri guidano i pazienti sulle sedie a rotelle, altri ancora si agitano. Ma non c'è un'emergenza in corso e,alla fine, confliscono tutti in un grande auditorium, dove centinaia di pazienti, adulti e bambini, sono già sedutiinreligiososilenzio. Sispengono le luci e la magia del cinema ha inizio. Mentre Baglioni canta «Acqua dalla luna», unica strofa che canta, quando sullo schermo scorrono le immagini del cartone Disney «Big Hero 6», il cui robot protagonista è un automa-infermiere progettato per guarire e far star bene gli uomini. Questo lo spot girato nel PoliclinicoGemelli diRoma, firmato dal premio Oscar Giuseppe Tornatore, con le musiche di Claudio Baglioni , c h e è d a i e r i i n r e t e , n e i c i r c u i t i T h e SpaceCinemaeUci,persostenerelaraccoltafondipromossadaMediCinemaItalia. L'obiettivo èla costruzione,entrol'autunno,dellaprima sala cinematografica, con 120 posti e spazi per i letti dei malati, in una struttura ospedalierapubblica. Una saladestinata alla cinema-terapia per aiutare i pazienti a vivere al meglio la degenza. L'emozione del cinema farà loro dimenticare, anche solo per la durata di un film, di essere malati. L'iniziativa ha il sostegno di Rai Cinema con DisneyItalia e il costo della nuova sala è di circa 300mila euro. Sarà un team di psicologi e medici a decidere i pazienti che potranno accedere alla sala cinematografica del Gemelli, valutandoicontenuti dellepellicole, con un programma di titoli da proiettare in base alle condizioni dei degenti. «Tutti quelli che amano il cinema da sempre hanno capito i benefici sulla persona - ha raccontato Tornatore - Una volta, c'era il cinema anche all'ospedale del Celio e, quando facevo il militare, ho visto lì dei film durante un periodo passato in ospedale. È stato un incontro naturale con MediCinema, per un progetto molto bello. Ci vorrebbe un cinema in ogni ospedale, farei vedere "A qualcuno piace caldo", "La vita è meravigliosa" e anche "Johnnypreseilfucile" di Trumbo, una pellicolasuunpezzo di essere umano che riesce ad avere una vita; quel film mi ha fatto capire che la volontà è forte, si può uscire da qualsiasi difficoltà. Dei miei film farei, invece, vedere "Nuovo Cinema Paradiso". Il valore terapeutico del cinema si conosce da sempre. Diversi film mi hanno fatto "bene" anche quando mi sentivo malato pur non essendolo, aiutandomi a uscire da una crisi. Ad esempio, la visione di "Effetto notte" di Truffaut miha dato un'iniezione di energia pura. E poi ci sono pellicole più complesse, non tutte da far vedere in ospedale però. Non ricordo se un film mi abbia guarito da un'influenza o altro, probabilmente sì. Ma ci sono storie che mi hanno aiutato a superare momenti di malessere. Il cinema mi ha anche aiutato a impostare il mio carattere. A influenzarmi profondamente è stata una scena da "Il tormento e l'estasi",quella in cui un Michelangelo insoddisfatto del suo lavoro nella Cappella Sistina va in un'osteria e beve del vino cattivo. Quando se ne lamenta, l'oste lo assaggia e poi si avvicina alle botti e le squarcia, facendo uscire tutto il vino e dicendo: "quando il vino non è sincero, si butta via". Colpito dal gesto, Michelangelo torna nella Cappella Sistina e distrugge il suo lavoro, pronto a ricominciare da capo. Ecco, io sono così: quando non sono contento, distruggo il mio lavoro e ricomincio da capo», ha concluso il regista che dal 30 marzo inizierà a girare il film «The Corrispondence» storia d'amore con Jeremy Irons, Olga Kurylenko e musiche di Morricone, prodotta da Rai Cinema con la Paco e girata tra l'Italia e la Scozia. All'incontro capitolino era presente anche Claudio Baglioni che ha "regalato" un verso di una sua canzone: «Non sono abituato a fare colonne sonore e a prestare la mia musica alle immagini - ha detto Baglioni Ma l'idea di lavorare con Tornatore era una magnifica occasione. Mi è venuta in mente "Acqua dalla luna", che è la sintesi del lavoro di noi artisti. Gli artisti non sono poi così utili. Noi siamo i trombettieri. La guerra buona la fanno gli altri. Noi siamo quelli cheportano le borracce ai soldati, quelli che cercano di regalare l'incanto e l'emozione a chi deve combattere. Nello spot ho voluto che si sentisse il verso "Se crescesse acqua dalla Luna", parole che esprimono la mia voglia di aiutare gli altri».
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