Claudio Baglioni Assolo di un eterno romantico
Mercoledì 26 il primo di sette concerti all'Auditorium Parco della Musica Un viaggio in quarant'anni di canzoni di successo Claudio Baglioni Assolo di un eterno romantico Dopo molto tempo un disco di inediti è in arrivo nei prossimi mesi: potrebbe essere l'occasione per un nuovo corso del musicista GINO CASTALDO Ci ha preso gusto Claudio Baglioni a cantare sotto le feste. Dopo una seguitissima serie di dieci concerti all'Auditorium l'anno scorso, torna quest'anno con Dieci dita, (sette date a partire dal 26 dicembre, di seguito fino al 30 e poi dopo la pausa di Capodanno, il 2 e il 3 di gennaio), allusione ovvia alle mani del musicista che raccontano, cercano, suonano, sbrogliano la matassa delle melodie che Baglioni ha accumulato in più di quarant'anni di carriera, a partire da un pezzo, Signora Lia, il suo primo 45 giri sul quale si racconta un curioso episodio. Baglioni era in sala per incidere il provino nei gloriosi studi della Rca, e originariamente il pezzo era intitolato Signora Lai. Senonché si accorse che uno dei tecnici, che allora portavano sul camice un cartellino col cognome, si chiamava appunto Lai e il pezzo parlava chiaramente della infedeltà della signora Lai, per cui all'ultimo momento, temendo nocive ripercussioni, decise di chiamare il pezzo Signora Lia, innocente anagramma che risolse efficacemente l'imbarazzo. Era il 1970, appunto, e il giovane Claudio iniziava la sua storia di cantautore dal cuore tenero, capace di cantare l'amore nelle sue declinazioni più classiche, occupando però uno spazio importante che gli altri, più corrosivi e impegnati cantautori, lasciavano decisamente scoperto. Poi la strada si è fatta più tortuosa e impegnativa. Sebbene l'impatto delle canzoni romantiche della prima fase sia stato talmente forte da essere difficilmente cancellabile, Baglioni è stato protagonista di una delle più singolari e interessanti "mutazioni" in atto ai massimi livelli della canzone. È cambiato, ha provato strade diverse, mantenendo un forte consenso popolare. E ovviamente mai rinnegando del tutto le origini, che del resto negli ultimi anni ha celebrato a più riprese, riprendendo addirittura in mano l'amataodiata Piccolo grande amore, rivisitando con tanto di romanzo e film l'originale progetto discografico, e poi ripubblicando con un'edizione da trentennale, l'altro successo di Strada facendo. E infine, sempre rispettando questa identità altamente nazionalpopolare, proprio di recente ha ceduto alla tentazione delle tentazioni ovvero un album interamente dedicato alle canzoni di Natale, operazione che nel mondo anglosassone hanno prima o poi praticato tutti, magari anche solo con singoli pezzi, perfino i più duri e puri, da Springsteen ai Ramones, dai rapper ai crooner di ogni generazione, ma che in Italia è meno abusata. Quello che manca, da lunghissimo tempo, è un disco di inediti. L'ultimo risale addirittura al 2003, e si intitolava Sono io, l'uomo della storia accanto. Quasi dieci anni di silenzio, almeno per quanto riguarda la scrittura di nuove canzoni, sono davvero tanti, ma dall'entourage del cantautore si evince che, forse, un nuovo disco potrebbe arrivare nel giro di pochi mesi. Nel frattempo Baglioni si celebra, si racconta, con una nuova serie di concerti in solitario, su un palchetto posto al centro della sala, ripercorrendo liberamente tutti questi anni di canzoni, in attesa di capire quale sarà il nuovo corso.
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