"STRADA FACENDO" LA POLIZIA CI È SEMPRE ACCANTO

"STRADA FACENDO" LA POLIZIA CI È SEMPRE ACCANTO Durante la festa a Roma l'artista ha cantato anche "Preghiera del poliziotto". E ha esortato i ragazzi delle zone terremotate a restare nelle loro terre. Dio della notte e delle stelle/Dio delle strade di città/Tu che proteggi gli uomini/Distendi le tue braccia su di noi". Sotto il sole di mezzogiorno, che incendia di luce la terrazza del Pincio, risuonano le parole della Preghiera del poliziotto. Suona la Banda della Polizia, e fin qui nessuna sorpresa, ma la voce è quella inconfondibile di Claudio Baglioni. Ascoltano, commossi, il ministro dell'Interno Marco Minniti, il capo della Polizia Franco Gabrielli, altre autorità, poliziotti e studenti provenienti da Nettuno, Norcia e Cascia. Turisti di passaggio si fermano, ascoltano, scattano fotografie. Un modo speciale quello scelto dalla Polizia di Stato per celebrare il 165° compleanno. Il giorno dopo le celebrazioni ufficiali con il presidente Mattarella, ecco l'evento musicale inedito, momento culminante di un appuntamento che ha avvicinato gli studenti e i cittadini alle attività dei poliziotti. Un'occasione per vedere da vicino le unità cinofile e i metodi di lavoro della Scientifica. A chiudere la mezza giornata romana degli studenti, un pranzo alla mensa della Scuola di Polizia e una visita al Sacrario dedicato agli agenti morti in servizio. Al Pincio ci sono gli studenti della scuola di Nettuno frequentata da Leonardo e Ludovica, i ragazzi che nel terremoto del 24 agosto scorso ad Amatrice sono morti insieme al padre, Ezio Tulli. Ezio era un poliziotto della Stradale ed è poliziotta anche sua moglie, Giovanna Gagliardi, assistente capo in commissariato. Da Cascia è arrivato un gruppo di studenti dell'Istituto statale omnicomprensivo Beato Simone Fidati. «La scuola media è inagibile, così ci siamo spostati in un istituto di Roccaporena. Dal prossimo anno avremo i moduli», racconta Maria Flora Ercoli, l'insegnante di religione. A Luca Santacroce, 13 anni, il trasferimento a Roccaporena non pesa troppo: «Il pullman è gratuito e in pochi minuti raggiungo la scuola. La situazione è un po' più pesante per chi vive nelle frazioni, ma ci stiamo abituando. Io poi mi ritengo fortunato perché casa mia non ha avuto danni, in questi mesi ho sempre dormito sotto un tetto». Fanno lezioni nei moduli gli studenti dell'Istituto De Gasperi-Battaglia di Norcia. «Fino alla scossa del 30 ottobre abbiamo resistito, ma quella botta ci ha rovinato tutto. Per fortuna siamo riusciti a riprendere le lezioni il 14 novembre, ma molti studenti si sono spostati in altre località: prima del sisma erano 800, ora sono rimasti in 550», dice la vicepreside Roberta Amatucci. Confida Federico Barignoli, che frequenta la terza media: «La cosa più difficile è ritrovare le abitudini di prima, recuperare un po' di normalità nella vita quotidiana». A questi ragazzi Claudio Baglioni s dice: «Ci vorranno anni per tornare Z a una vita normale, ma se non ve ne I andrete via, se manterrete le radici in 1 quelle terre, riuscirete a spiccare un S nuovo volo». Poi aggiunge: «Noi artisti e personaggi pubblici siamo un po' i trombettieri, quelli che danno la carica per cause giuste, che abbiano forza e senso, ma poi la vera battaglia la fanno altri, ogni giorno». «Io ho sempre avuto divise in casa», racconta Baglioni. «Mio papà era maresciallo dei Carabinieri, mio zio invece era poliziotto della Stradale. Erano due fratelli divisi dalle divise. La Polizia è come qualcuno di famiglia, che ci accompagna nella vita, è un pezzo della nostra storia». Baglioni canta Avrai, Mille giorni di te e di me, una sua versione italiana di Imagine, quindi Strada facendo, dedicata alla Polizia stradale, che festeggia compleanno. La Banda diretta dal maestro Maurizio Billi lo accompagna da par suo e si fa applaudire anche quando si cimenta con brani di Duke Ellington e dei Beatles. Complesso di altissimo livello: non a caso, con la sua fanfara, la Banda della Polizia ha partecipato anche all'incisione dell'Aida diretta da Antonio Pappano per la Warner. L'intesa con Baglioni è perfetta, ma lui parte un po' troppo lento con la Preghiera del poliziotto. «Volevo farla durare di più perché è troppo bella», dice il cantante, «ma il maestro Billi è stato bravo a riacciuffarmi. D'altra parte è anche lui un poliziotto».

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