Claudio Baglioni e Fondazione O`scia` - comunicato su Lampedusa
Claudio Baglioni e la Fondazione O’scia’ esprimono viva soddisfazione per le “misure compensative di carattere economico e strutturale” in favore di Lampedusa annunciate, questa mattina, nella conferenza stampa che i ministri Alfano, La Russa e Maroni hanno tenuto al termine del Consiglio dei Ministri. Nei giorni scorsi lo stesso Baglioni - impegnato da dieci anni, con la Fondazione O’scia’, a promuovere il valore dell’integrazione, a rilanciare l’immagine dell’isola e a sostenere istanze, diritti e speranze della comunità lampedusana – aveva chiesto con forza, in una lettera indirizzata al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Senato e Camera, al Presidente del Consiglio e ai Ministri “competenti” e “interessati” del Governo Berlusconi di “non dimenticare, le sorti dell’isola e della gente di Lampedusa” e di avviare una “fase nuova” per ridurre il “pesante gap di diritti, opportunità e qualità della vita” che separa Lampedusa dal resto del Paese. Senza alcuna “pretesa di suggerire risposte, ma animato da semplice passione civica di cittadino”, Baglioni aveva, dunque, sensibilizzato Istituzioni e Governo sull’esigenza di un “pacchetto di interventi ad hoc” che consentisse all’isola di superare “l’emergenza più lunga e difficile” della sua non facile storia. Tra gli interventi caldeggiati: l’esigenza di “procrastinare le scadenze fiscali più immediate, per concedere una piccola boccata d’ossigeno alla fragile economia dell'isola. Se, come tutto lascia prevedere – scriveva Baglioni - gli sbarchi proseguiranno ed anzi aumenteranno, il turismo - unica risorsa – risulterà pesantemente compromesso”. Occorre – si legge nella lettera - “ridurre le forti penalizzazioni che Lampedusa subisce rispetto al resto del Paese, in materia di collegamenti aerei (i tour operator hanno sospeso i voli fino a tutto il mese di maggio, in considerazione del fatto che la situazione appare troppo rischiosa: solo a giugno si saprà se confermeranno la programmazione estiva), forniture energetiche, benzina, elettricità, gas, acqua e beni di prima necessità”. C’è – scriveva ancora Baglioni - la necessità di “reperire i fondi necessari per procedere ad alcuni interventi strutturali di prima e assoluta necessità (uno per tutti, ma certo non l’unico: la rete fognaria), senza i quali Lampedusa non solo non è in grado di accogliere i migranti (di “pace” e di “guerra”), ma non è nemmeno in grado di offrire ai propri abitanti una vita degna di questo nome”. Nella sua lettera Baglioni ha anche invitato le più alte cariche Istituzionali e di Governo a recarsi sull’isola: un gesto che assumerebbe “grande valenza politica” - soprattutto in una contingenza così grave e nell’anno nel quale si celebrano i centocinquanta anni dell’unità, e che costituirebbe un “segnale forte per Lampedusa, per il nostro Paese, per l’intero bacino del Mediterraneo e l'Europa tutta”. Baglioni e la Fondazione O’scia’ si augurano, ora, che le misure adottate questa mattina dal Consiglio dei Ministri, si traducano al piu’ presto in interventi strutturali, tali da costituire il primo passo di una nuova stagione nella quale la terra e la gente di Lampedusa possano diventare, a pieno titolo, cittadini italiani ed europei e godere, finalmente, di “pari opportunità” reali, sia sul piano dei diritti, che della dotazione infrastrutturale e della fruizione di beni e servizi.
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