Sanremo, Claudio Baglioni capitano coraggioso di un Festival 0.0

Sanremo, Claudio Baglioni capitano coraggioso di un Festival 0.0 Il direttore artistico spiega come immagina la 68esima edizione della kermesse: musica e parole come "stelle polari" dell'intera settimana Le luci si sono accese, Sanremo è pronta. Dal 6 al 10 febbraio il 68esimo Festival animerà l'intera città. Capitano di questa nave in partenza, per la prima volta, Claudio Baglioni. La sua sarà una kermesse 0.0, con musica e parole come "stelle polari" dell'intera settimana. Quello del cantautore romano è stato un arrivo complicato. Fortemente voluto dalla Rai, subito Baglioni ha detto no. Poi lo ha ribadito una seconda volta, infine una terza. Alla quarta è stato impossibile resistere. Soprattutto visto che ogni sua richiesta è stata esaudita, ogni perplessità spazzata via. E così ecco nascere un Festival con largo spazio alle Nuove proposte, senza eliminazioni fra i big, con canzoni più lunghe del solito (4 minuti invece dei 3.15 canonici). Tutto per fare della musica la padrona dell'Ariston, più della competizione. Fare Sanremo, per Baglioni, è un "lusso" che si è concesso alla vigilia dei 50 anni di carriera: "Sto affrontando una cosa più grande di me. E' come quando vai a cavallo e lui ti modifica la postura. Il Festival è questo cavallo: rischi di uscirne con le gambe disastrate o di essere disarcionato. Ma dopo 50 anni non potevo farmi impaurire, sarebbe stato uno smacco personale". E così, ecco arrivare l'atteso 'sì'. Nessuna sovraesposizione, Baglioni intende passare poco tempo sul palco, per concedere il più ampio spazio possibile agli artisti scelti, corteggiati, invitati, convinti. Perché Claudio è la mente dietro a questo Festival. E' lui ad aver assegnato a Ron un brano inedito di Lucio Dalla. Sempre lui ad aver proposto a Bungaro e Pacifico di portare l'83enne Ornella Vanoni a rimettersi in gioco. Ancora lui ad aver convinto Elio e le storie tese a chiudere la carriera all'Ariston. Difficile, quindi, per lui, pensare di comunicare sul palco l'eliminazione, magari proprio a qualcuno convinto da lui a partecipare. Ecco quindi la decisione di omettere quella parte di gara. Anche per andare contro alla violenza delle parole di questa epoca: "rottamazione, eliminazione, asfaltare". Con un numero guida: il 68, "quasi un riferimento all'anno in cui il mondo sognò che il futuro sarebbe stato migliore". Musica, ospiti, probabilmente anche comici. Una sola cosa mancherà a questo Festival: i 'pistolotti'. "Non penso - spiega Baglioni - Sanremo debba essere un contenitore in cui ci va tutto. I contenuti ci sono già nella musica e nelle parole con dentro. Non sono obbligatori i 'pistolotti'8 di noi che abbiamo capito tutti a voi che dovete essere edotti". Dopo tre no, quindi, adesso il direttore artistico ci ha preso gusto, tanto che il Festival lo vorrebbe far durare due settimane. E se non dovesse andare bene? "Sono laureato in architettura e sono abilitato alla professione - scherza - se avete a casa una parete da spostare, sono a disposizione".  

(LA PRESSE)

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