Antigone, Freud, Kureishi, Baglioni : ยซclassiciยป da amare

Antigone, Freud, Kureishi, Baglioni : «classici» da amare   Una delle caratteristiche de «la Lettura» è che ogni numero, pur scandito da categorie fisse che vanno dal «Dibattito delle idee» ai «Percorsi», ha un suo carattere molto particolare. O meglio, ne ha diversi, che si possono seguire come fil rouge all'interno del supplemento. Ad esempio, nel numero che sarà in edicola da domani per tutta la settimana, spiccano a prima vista una serie di personalità, incontrate o raccontate, disvelate o riscoperte. Ecco, un numero punteggiato di individualità degne di attenzione, di grandi e di grandissimi, così potremmo definire questo #205 de «la Lettura»: a cominciare dalla copertina dell'americano John Lurie, personaggio all'ennesima potenza, musicista, artista e attore (fu in Daunbailò con Benigni). Andiamo per ordine. Personaggio per antonomasia (della tragedia omonima) è Antigone, immortalata da Sofocle come archetipo della giustizia superiore: eppure una ostinazione inflessibile come quella della principessa tebana sul richiamo alla legge divina non scritta può avere effetti deleteri, spiega Mauro Bonazzi nel suo articolo Antigone aveva torto . Personaggi sono anche due grandi che portano lo stesso cognome, che erano parenti, e che hanno contribuito alla cultura in due ambiti non così lontani, la psicoanalisi per Sigmund Freud, rievocato nell'articolo di Giancarlo Dimaggio, e l'arte figurativa per Lucian Freud (nipote di Sigmund), di cui si parla nel pezzo di Guido Santevecchi. Non può mancare, tra i personaggi, chi i personaggi li crea, cioè lo scrittore: Hanif Kureishi racconta nell'intervista a Fabio Cavalera il suo nuovo libro Un furto (Bompiani), sulla storia vera di una truffa che gli è costata fior di sterline. Altra personalità tradita, questa volta dal suo ex compagno di lotta Robespierre e al prezzo della vita, fu Danton: ce lo racconta Mario Martone nell'articolo di Maurizio Porro alla vigilia dello spettacolo con Giuseppe Battiston a Torino. E tra i personaggi non può mancare la popstar, Claudio Baglioni, nell'inusuale (ma non troppo) veste di poeta e nell'analisi del linguista Giuseppe Antonelli: dopo l'esame di Antonelli dei «sintagmi impressionistici» del cantautore, vi verrà voglia di riascoltare Questo piccolo grande amore con un nuovo armamentario di strumenti interpretativi. Poi «la Lettura» incontra Carmelo Rifici, che racconta il suo Gabbiano e ricorda il maestro Luca Ronconi, nell'intervista a Paolo Di Stefano; e pubblica una lettera mai apparsa prima di Leonardo Borgese, in cui il pittore e critico antifascista racconta al padre, rifugiato negli Stati Uniti, i terribili ultimi anni del regime e della guerra, le minacce, i pericoli corsi in prima persona e dai familiari. E poi c'è molto altro, su «la Lettura» in vendita da domani (al prezzo, lo ricordiamo, di 50 centesimi): questioni d'attualità stringente, come la crisi d'Europa, e bellezze senza tempo come quelle dell'arte del Rinascimento, mostre internazionali da non perdere, e il meglio della produzione culturale e libraria non solo italiana. 

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