Baglioni -Morandi, una festa i capitani colpiscono al cuore

Baglioni -Morandi, una festa i capitani colpiscono al cuore GINO CASTALDO ROMA CAPITANI coraggiosi non si nasce, si diventa, anche se si è figli di un ciabattino e di un carabiniere, o forse proprio grazie a questo. Baglioni canta I vecchi, Morandi risponde con In ginocchio da te, cantano insieme Scende la pioggia, si ammirano, si specchiano, si amano, giocano a scambiarsi le canzoni l'uno immerso in quelle dell'altro e intrecciano per piuฬ€ di tre ore i loro percorsi. Quello che Claudio Baglioni e Gianni Morandi hanno portato sul palco del Foro Italico è uno dei grandi romanzi della canzone italiana, mezzo secolo abbondante di storie, melodie, successi, cadute e resurrezioni ma soprattutto di canzoni ovvero quei pezzi di cuore a cui la gente si aggrappa amorosamente per vivere compiutamente le proprie emozioni. E di canzoni così ne hanno da vendere, una sequenza di successi impressionante, e ovviamente imbattibile, visto che qui non hanno da proporre progetti nuovi, ma solo e semplicemente i loro gioielli piuฬ€ luminosi. Il Centrale del tennis diventa per una volta un luogo di festa, di celebrazione e i due lo fanno con sfarzo perfino eccessivo, cinque coristi, di cui quattro donne abbigliate alla Jessica Rabbit, 21 musicisti, orchestrazioni ricche quando sarebbero bastati solo loro due, un paio di chitarre e un pianoforte - e non è detto che non sarebbe stato piuฬ€ emozionante - per giustificare ampiamente il prezzo del biglietto. Ma c'era la voglia di fare e strafare, di non lasciare nulla al caso, di costruire non una leggera barchetta in balìa delle onde ma un transatlantico, nel giorno in cui si mostra il Gran Pavese. Alla fine questo sembra: una nave possente, inaffondabile. Tra Questo piccolo grande amore e Mille giorni di te e di me ci corre un mare di tempo, così come tra gli esordi di Morandi, tra C'era un ragazzo... e Se non avessi piuฬ€ te e le sue molte vite successive, i due capitani questo mare lo attraversano tutto, veleggiano tranquilli, forti di due repertori giganteschi. Baglioni troneggia nella sua visione musicale, si percepisce la sua mano nell'impianto generale, Morandi canta e quando canta ci si ricorda com'è che si canta una canzone italiana, a suo modo insuperabile. Ma in fondo la sostanza e la bellezza del gioco è proprio nel gioco di scambi, nel mettere insieme due diversissime attitudini, piuฬ€ immediato e istintivo Morandi, implacabile nel capire dov'è il cuore di un pezzo, piuฬ€ cervellotico, barocco Baglioni che nelle canzoni sembra perdersi per poi ritrovare un filo rosso che miracolosamente funziona. Si raccontano, scherzano, alternano le voci e man mano che il concerto va avanti l'immaginario canoro del pubblico viene stuzzicato, blandito. Difficile che qualcuno rimanga insensibile, e se non è Avrai sarà Occhi di ragazza, se non è Poster sarà Un mondo d'amore, ce n'è per tutti, ognuno col suo pezzo di vita da ricordare. Il "piccolo grande" evento della canzone va avanti: oltre alle dieci date previste (fino al 26) si aggiungono l'1 e il 2 ottobre con sorprese e fuori programma.

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