Il vento della musica ci fa prendere il largo

Il vento della musica ci fa prendere il largo Cresce l'attesa per il concerto di Claudio Baglioni al Modigliani Forum. Intanto lui si racconta in esclusiva ai nostri lettori Il vento della musica ci fa prendere il largo Il vento della musica ci fa prendere il largo Cresce l'attesa per il concerto di Claudio Baglioni al Modigliani Forum. Intanto lui si racconta in esclusiva ai nostri lettori di CLAUDIO BAGLIONI Nessuna strada è come il mare. Non mi riferisco solo al fascino (senza eguali) o al mistero (che da millenni continua a rapire l'uomo), neฬ al fatto che niente altro sulla terra trasmetta, come lui, l'idea dell'infinito. Mi riferisco al fatto che il mare è l'unica strada al mondo che non ha fine e che porta chiunque ovunque. Imboccandola si può arrivare dappertutto; conoscere tutto e tutti. E Livorno il mare non ce l'ha davanti: ce l'ha dentro. Una città nata sul mare e per il mare, il cui porto - per molto tempo porto franco - l'ha resa casa di incontri straordinari. Voi, che la conoscete molto meglio di me, lo sapete molto piuฬ€ di me. Eppure - oltre a un'Accademia che insegna il mare e che il mondo ci invidia, o al Mercatino americano, il cui spirito ricorda un po' una Porta Portese a stelle e strisce - una delle cose che mi ha sempre affascinato di questa città è il fatto che i segni di questi incontri straordinari siano, ancora oggi, visibili ovunque: ville, palazzi, chiese, cimiteri legati ai nomi delle grandi comunità straniere che hanno reso Livorno la città cosmopolita che è. E i cantieri, ovviamente, dove l'uomo ha imparato a mettere sella e briglie al mare, per cavalcarlo ben oltre la linea curva dell'orizzonte. E un cantiere l'abbiamo aperto anche noi, per varare un vascello a bordo del quale fare rotta verso un futuro che somigli un po' di piuฬ€ alla parte migliore di noi. Per questo i concerti del ConVoiTour non sono ambientati su un palco tradizionale, ma, appunto, al centro di un cantiere. Un cantiere nel quale si costruiscono navi particolari: scafi d'armonia e vele di melodia, che prendono il largo gonfiandosi al vento della musica. Non il solito palco, dunque, ma uno spazio scenico che cambia, evolvendo continuamente, e che solo nel finale si rivela simbolo di quella ricostruzione ideale e morale della quale tutti sentiamo un gran bisogno e che non è piuฬ€ possibile rimandare. L'idea è che la musica si faccia scintilla e ci dia la scossa per liberarci dall'asfissiante apatia di questo presente, per trasformarsi, subito dopo, nell'energia necessaria a prendere il largo. Per questo nel ConVoiTour la musica torna protagonista e riconquista, prepotentemente, il centro della scena. E' lei la padrona di casa. Ed è lei l'effetto speciale piuฬ€ grande di uno show nel quale ogni cosa - luci di taglio teatrale e cinematografico, piccoli gesti simbolici ed effetti scenici "analogici" - nasce per sottolinearne intensità, magia ed energia. Tre ore di concerto senza interruzioni, con una scaletta di 33 brani che si fondono uno nell'altro, eseguiti da un super- gruppo di tredici polistrumentisti, con arrangiamenti, sonorità e interpretazioni dall'anima molto piuฬ€ rock che pop. "Tutta un'altra musica!", ha scritto un writer su uno dei teli che abbiamo scelto per rivestire il nostro cantiere. E' vero: siamo qui per dar vita ad un concerto come non se ne sentono da tempo, consapevoli che la musica deve ritrovare il posto che le spetta dentro di noi, percheฬ: migliore lei, migliori noi. Ed è bello che, per una sera almeno, il cantiere di ConVoi si affianchi a quelli di una città che il mare l'ha domato. Percheฬ la ricostruzione, come la navigazione, non può essere un fatto individuale, ma un'esperienza collettiva, nella quale ognuno è chiamato a fare la propria parte, mettendo in gioco idee, valori, esperienze, energie... in una parola: se stesso. Esattamente come accade in mare, infatti, il futuro è una rotta che va disegnata e seguita insieme, percheฬ è una traversata per marinai coraggiosi.

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