PALACREDITO CONCERTO IL 4 MAGGIO A FORLร

La miccia di Baglioni brucia lenta da sempre. C'è solo il sapore indistinto di un richiamo lontano, quello dell'arte. Qualcosa che si affaccia alla porta della coscienza, un desiderio che sale da dentro e che si lascia afferrare. Un meccanismo scattato in gioventuฬ€. Qualcuno da qualche partegrida 'azione' e la camera comincia a girare. La pellicola scorre in un frusciare leggero e gli occhi scuri delle ottiche carrellano su cose e persone. Il bambino sale su una sedia. Eฬ€ cominciato così l'ordito musicale dell'autore. L'urgenza di raccontare che prende alla gola, assieme al bisogno di mettere ordine tra le parole che salgono miste alle suggestioni portate da mani che perquisiscono corde e tasti alla ricerca di note da fissare sul nastro di un pentagramma che gira. Questo e molto altro è Claudio. Un unico orizzonte senza confini, nel quale note e parole si inseguono sul rigo musicale della coscienza, chiavi delle mille stanze di questo 'vecchio albergo', metronomo dal passo incerto con cui attraversiamo il tunnel del tempo 

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