Baglioni , le Kessler e il ritorno di Franca Valeri: Sanremo scommette sulla nostalgia

Baglioni , le Kessler e il ritorno di Franca Valeri: Sanremo scommette sulla nostalgia Alla prima serata era una sensazione, con la puntata di ieri diventa una certezza: manca il guizzo a questo secondo Sanremo consecutivo affidato all'accoppiata Fabio Fazio-Luciana Littizzetto. E così Mr. «Che tempo che fa» sceglie di giocare una volta in più sul campo che gli è più congeniale: quello della nostalgia. Non bastava la puntata di venerdì che quest'anno sarà dedicata alla tradizione cantautorale italiana: raddoppia l'amarcord, e l'appuntamento del mercoledì diventa una specie di omaggio ai 60 anni di Mamma Rai. Prima il ricordo del maestro Alberto Manzi, storico conduttore di «Non è mai troppo tardi», oggetto della fiction aziendale che presto vedrà per protagonista l'ospite Claudio Santamaria; poi le Kessler che reinterpretano «Quelli belli come noi», sigla di Canzonissima 69, mentre la Littizzetto recita il ruolo della terza gemella («Ma io sono stata fatta con gli avanzi»); quindi l'attesissimo ritorno sul piccolo schermo di Franca Valeri, alla bellezza di 93 anni suonati. Per la prima volta all'Ariston, l'attrice propone ripropone il leggendario numero della signora Cecioni: «Pronto, mammà? So' a Sanremo. Ah, stai a vede' la fiction de' monache. Ma no. Mica so' venuta a piedi», è stato l'inizio del dialogo con la mamma immaginaria. Di mezzo, l'inevitabile suocera che «se spiaccica su la portrona, se piazza lì co' la scusa de vede' i pupi che ormai c'hanno 30 anni». Poi una specie di passaggio di consegne generazionale a Lucianina: «Ho pensato de porta' la Littizzetto che je spara tre quattro cose e la fa scolla' da la portrona, solo lei je po fa scolla' le chiappe». È toccato allora alla Littizzetto fare la sua telefonata a «mammà», prima di una breve intervista conclusasi con standing ovation per l'ospite d'eccezione.Baglioni «operaio», Rufus beatlesiano Altro momento nostalgia nell'intervento di Claudio Baglioni, protagonista di un mini-set che lo ha visto alternarsi tra pianoforte e chitarra acustica, prima con «Piccolo grande amore», poi con «E tu», «Strada facendo», «Avrai» e «Mille giorni di te e di me». Caschetto da operaio in mano («perché questo è il momento di costruire»), si è abbandonato a una specie di dichiarazione di poetica, auspicando che «Sanremo diventi il festival delle musiche, dove le canzoni siano veramente l'unico argomento, perché delle altre cose si parla continuamente». Chiusura affidata a «Con voi», il brano che dà il titolo al suo nuovo progetto. Neanche a dirlo: pubblico in visibilio. Tra i rarissimi segni di contemporaneità della puntata, l'apparizione a mezzanotte passata del cantautore americano Rufus Wainwright, salutato alla vigilia da polemiche riguardanti i suoi presunti testi blasfemi. Si parte con «Cigarettes and Chocolate Milk», elegia sul bene che, spesso e volentieri nella vita, viaggia agganciato al male, si prosegue con la cover di «Across the Universe» dei Beatles. Tra i momenti più alti della serata.Diodato e Zibba finalisti per i giovani Quasi a risarcimento dei fuoriprogramma di martedì, si entra presto in clima di gara canora con le esibizioni dei Campioni. Il primo della lista stavolta è Francesco Renga che esegue prima «A un isolato da te», ballad zuccherina che fa un certo effetto deja vu, quindi «Vivendo adesso», pop barocco affidatogli da Elisa: è quest'ultimo il brano che passa finale. Tocca a Giuliano Palma ed è «Così lontano», soul che porta la firma di Nina Zilli forse un po' troppo schiacciato sugli standard dell'autrice, a passare il turno, a spese di «Un bacio crudele», pezzo dalla sezione ritmica vagamente ska con ritornello furbacchione. Noemi, altra grande favorita, esordisce con un'imbarazzante indecisione su «Un uomo è un albero», brano corale con un certo sapore world music. Più vicina ai canoni cui l'ex concorrente di X Factor ci ha abituati è «Bagnati dal sole»: strofa compressa, pensata per esplodere in un refrain semplice quanto efficace. Non è un caso se la canzone va avanti. Tocca a Renzo Rubino, l'anno scorso tra le Nuove proposte: ad arrivare in finale è la movimentata «Ora», preferita a «Per sempre e poi basta», ballata drammatica che comunque strappa applausi a scena aperta. Ron tornerà stasera sul palco dell'Ariston con «Sing in the rain», escursione neo-folk in territori musicali che ricordano i Mumford and Sons che i suoi fan hanno anteposto alla compassata «Un abbraccio unico». Interessante «Prima di andare via», brano finalista di Riccardo Sinigallia che al ballottaggio si è imposto sulla sofisticata «Una rigenerazione», mentre per l'ex  

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