Baglioni , "dieci dita" e una voce per Padova

Baglioni , "dieci dita" e una voce per Padova Il cantautore romano risponderà alle domande dei lettori inviate al sito www.gazzettino.it In attesa di decidere se andare a fare il superospite a Sanremo da Fazio, Claudio Baglioni sta preparandosi a tornare in pubblico dopo l'uscita dell'album "ConVoi", primo di inediti dopo sette anni. Cancellato il tour autunnale di presentazione del disco, causa l'abituale faringite, il cantautore romano sarà da solo con il suo pianoforte al Geox di Padova il 20, 21 e 22 dicembre precedendo così la ormai triennale serie di concerti natalizi a Roma e poi a Milano. Il disco, assemblato con le canzoni fatte uscire in sequenza da sole, a un ascolto integrale mostra una interessante varietà di influenze e di spunti musicali e sembra più coerente di quanto non avrebbe potuto essere sulla carta. È voluto? «No, ma è una cosa che sto riscontrando in giro, che sia album di lunga durata, se ti accorgi consumandolo di quello che c'è dentro. È curioso, ci sono arrivato accumulando cose diverse e poi messe insieme sembra che ci sia una sostanza unica. Ironia della sorte». Hai patito molto la scomparsa di tua madre, ma se per tuo padre avevi scritto "Titoli di coda" si può dire che qui l'antologia di stili e di riferimenti alla tua vita sia un omaggio complessivo? «Probabilmente sì, c'è sicuramente un pensiero, una stella fissa, un pensiero ricorrente. Non c'è neanche un brano scritto apposta e non so neanche se ci sarà. Ma questa resta un'avventura a metà. Ho iniziato a definire altri brani quindi vedremo l'anno prossimo se farò qualcosa dedicato alla sua persona, però questo è evidentemente un lavoro fatto per colmare un'assenza, con molti echi, il bisogno di comprendere un carattere più forte del mio, con tante voglie e tentazioni, prove d'orgoglio, di un artista veterano che spera ancora e si illude di poter comporre e proporre qualcosa di nuovo e migliore». Tornare da solo al pianoforte, è come ritrovarsi nudo? «Quando sei solo sulla scena, tutto diventa essenza e torna a essere com'è stato scritto e a mani nude. Ti devi fidare di emozioni pure. È il concerto che provo di meno, non so se per presunzione o incoscienza, ma anche per sorprendermi ogni volta». Che succederà a Padova? «Farò cinque sei pezzi del nuovo album, "Dieci dita" "Convoi", quasi sicuramente i brani dal sapore anni '60, "Un'altra vita", "Noi due là", "Gli anni della gioventù" e "Una storia vera", che si prestano. Poi si vedrà. Saranno tre concerti, ma uguali non lo sono mai. Sono in una posizione logistica, con parte del pubblico sul palcoscenico, che mi concede passeggiate e variazioni. Non so ancora se andare "a gentile richiesta"» Qualche cover? «Può essere. Io ho cominciato ai primi concorsini cantando cose di altri. Nel '64 cantavo "Ogni volta" di Paul Anka, e muovevo l'anca, perchè ero convinto che si chiamasse Anca: era il rockabilly di Centocelle». Il cantante sul palco è una specie di Batman che poi a casa sveste la maschera. Cosa fai nel privato? «Cerco di sopravvivere alla smania che tutto diventi lavoro. Mentre lavoro tanto durante le fasi del mestiere, scrittura, registrazione, tour, il privato è molto contemplativo quasi pigro, a volte accidioso. Se non suono, d'estate vado al mare che è il mio giocattolo preferito. Se no guardo tanta tv, ora meno, o mi piace fare qualcosa di fisico, vado a correre o a dare calci a un pallone, anche se non lo so fare come si è visto. Ascolto musica che non sia pop: o classica o jazz e di recente folklorico. O mi vado a rileggere cose dimenticate, poesie latinoamericane, o scrittori della beat generation. Non mi fido molto dei contemporanei...» È finita la magia dei tempi andati? «Il nostro paese è messo meno bene di altri, speriamo sia il passaggio a qualcosa che sia impegno svolta e cambiamento». A Natale che regalo ti fai? «Mi vorrei regalare una chitarra piccola, quella con cui ci si fa compagnia e si fa compagnia ad altri. Il bello della nostra vita è che una frase, una canzone, siano stati un piccolo aiuto per qualcuno. Sapere che con gli arnesi del mestiere, queste dieci dita, sei stato presente nella vita di qualcuno è molto bello». Intanto i fan possono inviargli domande sul sito www.gazzettino.it o alla mail [email protected] fino a martedì. Baglioni risponderà attraverso il nostro giornale.

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