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«Volevo lasciare ma la sfida del web mi ha affascinato» Il cantautore si rilancia con il disco-esperimento «ConVoi»: raccoglie brani già pubblicati solo in versione digitale "Dopo 44 anni cerco ancora di meritarmi il successo La mia vita è sempre stata una scalata con degli stop Basta con la solita trafila: cd, tour, promozione Paolo Giordano Giusto quell'attimo di silenzio e poi dice: «È tutta colpadiunnumero ».Ildieci(l'ultimo disco di inediti è del 2003) o il quarantaquattro (il primo singolo Signora Lia è statocompostonel'69)?Macché. Per pubblicare ConVoi haavuto giustamente il terroredellafasetrenelsensodiArbasino: dopo «brillante promessa »e«solito str...»,aClaudio Baglioni, 62 anni, milioni didischivendutiedisognigenerati, spettava quella di «venerato maestro». Ennò. «Credo che la pace dei consensi non vada mai raggiunta», ridacchia adesso che è rimasto alla fasedueecontinuaamettersi in gioco e a prendersi (magari) anche critiche. In fondoquestoèsemprestato il suo gioco, sin da quando super best seller come Piccolo grande amore lo hanno inchiodatoaunruolo chei radical chic non potevano concepire: il cantautore che piaceva allemassesterminate.Una faticaccia liberarsi dall'etichetta, ci pensò Veltroni sull'Unitàdopodecenniasdoganarlo, bontà sua. Però Baglionièsemprerimastotrasversale, popolare, talvolta un po' barocco. Stavolta cambia tutto. Per gran parte dell'estate ha pubblicato una canzone ogni quindici-venti giorni e ora le riunisce in undisco con un brano inedito e una promessa: «Continuerò a comporre per tutto il 2014». Ma quantafaticaperiniziareadecidere. E prendere la decisione giusta. Poi tutto, caro Baglioni, si è messo in moto velocemente. Maprimaècomeseleivolesse ritirarsi e appendere il microfono al chiodo. «In questi ultimi tempi sì. E negli ultimi 8 o 9 anni ho accarezzatospessol'idea diunfinale di partita. E non è detto che nonritorni sui miei passi». Fossati l'ha fatto senza se e senza ma. «E l'ho capito. Ho capito quando ha detto che si diventa schiavi della propria ispirazioneedelbisognoditrovarla. Anche al tempo del mio disco Oltre mi ero ritrovato in questa condizione che è una specie di paranoiaossessiva.Si rischia la depressione». Peròstavolta l'ha spezzettata registrando un brano ogni 15 giorni. «Ognivoltaèstatounevento, ma...». Ma? «Era come saltare con l'asta. Lavoltadopodevisemprealzare il livello». Unpo'comenegli anni '60. «Vero,ancheallorasiregistrava principalmente un singolo dietrol'altro.Eapensarcibene, aquell'epocalamusicaèstatail primo social network: i ragazzi si riconoscevano grazie al sacchettodidischicompratioaddirittura grazie alle copertine dei 45 giri». Ora c'è il web. «Difatti i miei "45 giri" li ho pubblicati online, solo adesso limettoinsiemeinundiscofisico ». Hapreceduto Justin Bieber, ancheluipubblicaunsingolo alla settimana. «Lui è un segno dei tempi. Una volta funzionava l'evento. Ora la serialità. Anche in musica. L'idea dell'album, che è stata la scintilla mia e di quelli della mia generazione, si èunpo' diradata: oggi sideve creare un appuntamento continuativo». Baglioni però è il primo italiano ad averlo fatto. «Forseanchenelmondonon l'ha ancora fatto nessuno che abbia già un curriculum consistenteallespalle. Maforsetutto ècolpadelfattochesono44annichecercodimeritarmiilsuccesso che ho. E quindi mi devo trovare sempre nuove idee». Il disco a rate. «Non volevo la solita trafila. Il solito vecchio arnese: disco, promozione,tour.Infondol'artistaveroèquellocherimaneunartigiano enonripete all'infinito le stesse cose. Ogni tanto se ne inventa di nuove.Saràstucchevoledadire, ma è così». L'artigiano parla di sé. «Questa canzoni parlano di me.Sonomoltovicineall'autobiografia ». Anche «Una storia vera», il brano davvero inedito di «ConVoi»? «La mia storia vera è che la miavita,nonostantequelloche si possa pensare, è sempre stata una continua scalata. Con qualche sosta per riprendere fiato e ripararsi dalle bufere. In alta quota sono spesso molto forti».

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